Ho letto sui giornali locali le strategie di sviluppo turistico impostate per il territorio Biellese dall’ATL. Su queste gradirei esprimere due riflessioni costruttive. La prima una difesa serrata della bontà della realizzazione della Pedemontana, cosa questa invece apparsa come ininfluente per lo sviluppo del nostro distretto. Spero che il consulente dell’ATL non costi molto visto che è venuto a dirci che Biella non è Cortina!
Questo lo sappiamo già da noi e proprio perché non siamo Cortina (e purtroppo non credo che neanche nel medio/lungo periodo mai lo potremmo essere) è bene e giusto costruire alternative di sviluppo quale ad esempio il collegamento autostradale. La seconda riflessione è di tipo imprenditoriale-strategico per affermare il nostro territorio all’esterno Nel piano di sviluppo si è parlato anche di valorizzazione dei prodotti tipici locali. Bene. Il riso DOP di Baraggia coltivato dal nostro territorio è un’eccellenza che può e deve essere inserita nel circuito di EXPO 2015, tanto che il Presidente della Regione Cota candida il Piemonte a gestire il Cluster del Riso nell’esposizione
Di più. La Provincia di Biella il 15 marzo 2010, sotto la mia presidenza, ha già sottoscritto un protocollo di intesa con il Commissario Straordinario del Governo per l’Expo 2015 con il quale ci proponiamo sia per la nostra significativa storia tessile e industriale ma soprattutto per la nostra produzione di riso DOP di altissima qualità, stante il tema dell’esposizione universale quello di nutrire il Pianeta e l’energia per la vita.
Furono in tal senso organizzati incontri con i promotori dell’Expo e le parti sociali biellesi. E’ ora quindi di riaprire i collegamenti e di definire nel dettaglio la nostra partecipazione. Altri lo stanno già facendo, tanto che ho letto che l’Ente Risi e i territori di Novara, Vercelli e Pavia, con le loro istituzioni, associazioni di categoria e Camere di Commercio hanno stilato una sorta di patto per la partecipazione a Expo usando il loro riso come traino. A mio avviso anche il territorio biellese deve essere ricompreso in quest’asse produttivo.
E non capisco perché le imprese agricole biellesi, guidate dalla Camera di Commercio non siano state incluse nel costruendo accordo dell’Ente Risi. Tra l’altro poi le Camere di Commercio di Biella e Vercelli sono quasi un tutt’uno, così come alcune associazioni di categoria agricole e pertanto credo che l’inserimento del biellese nell’accordo
Credo quindi fondamentale che il mondo produttivo agricolo e non solo continui nel solco che la Provincia di Biella ha iniziato tre anni orsono, pena l’ esclusione del nostro distretto da una occasione, quella dell’esposizione universale, decisamente importante per la promozione totale del biellese. Che non è più solo tessile.
Roberto Simonetti
Lega Nord Biella