L’Unione Europea sta attraversando la crisi più difficile da quando, nel secondo
dopoguerra, iniziò a concretizzarsi come idea. Facendo ovviamente i dovuti
distinguo per via della diversità di epoca storica e di condizioni ambientali, si può
dire che la crisi che stiamo vivendo è paragonabile, per gravità, alla grande
depressione del 1929.
La differenza tra la crisi attuale e quella degli anni ’30 è che quella odierna è prima
di tutto una crisi di valori, di idee e di ideali. È una crisi determinata e aggravata
dall’avidità della finanza internazionale che ha di fatto abbandonato ed eroso
l’economia reale.
Stiamo parlando di uno straordinario tessuto di piccole e medie imprese, molto
spesso individuali, che rischiano del proprio, che intraprendono, che creano,
producono e innovano; una fitta rete di capannoni industriali e laboratori, di
fabbriche e officine, che è, in sostanza, il vero valore aggiunto del Paese e, noi
crediamo, anche dell’intera Europa.
Negli ultimi mesi, complice anche il difficile cammino della moneta unica, molti
cittadini hanno iniziato ad interrogarsi seriamente in merito alla costruzione
europea e, soprattutto, al grado di democrazia esistente al suo interno. In molti
Paesi, tra cui l’Italia, si è finalmente aperto un dibattito onesto e senza pregiudizi
sull’Europa e sull’euro. Questo, si badi bene, non significa, come qualche forza
politica ha voluto far intendere negli ultimi tempi, che ci stiamo incamminando
lungo la strada di un populismo ed euroscetticismo contrari all’Europa tout court;
significa invece, molto semplicemente, che i popoli d’Europa vogliono essere attori
diretti nelle decisioni politico-istituzionali che li riguardano. Vogliono davvero
essere chiamati in causa e poter esprimere la propria opinione per migliorare
l’intera costruzione comunitaria. E noi siamo con loro.
Da questo punto vista, infatti, la Lega Nord è veramente il Movimento
antesignano, poiché ha, per molti aspetti, anticipato i tempi e soprattutto
evidenziato le manchevolezze e le distorsioni europee che oggi sono chiare a tutti.
Ed è quindi soprattutto per merito della Lega Nord che in Italia si è finalmente
dato il via a un’ampia riflessione sull’Unione Europea e le sue istituzioni; senza
poter essere smentiti, è sempre grazie a noi che oggi si discute di come dovrebbe
essere l’Europa del futuro, ossia: un’Europa più democratica, più vicina ai cittadini
e ai loro bisogni.
Un’altra Europa è possibile: l’Europa dei popoli e delle Regioni.
Roberto Simonetti
Programma elettorale europee 2014