ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, è il secondo provvedimento di questo nuovo Governo
Monti che va nella stessa linea del primo, anche come presenza, che mi pare molto simile, da parte
del Governo. Il primo provvedimento era quello della riforma costituzionale sul pareggio di
bilancio «teleguidato» ovviamente dall’Europa, così come questo.Vi è, quindi, una perdita di
sovranità nazionale da parte del nostro Parlamento che non ha mai discusso di questa devoluzione
verso l’alto dei poteri nazionali. Addirittura, adesso facciamo le manovre economiche in funzione di
quello che ci dicono in Germania e in Francia, e non di quello che i cittadini italiani hanno richiesto,
perché questo Governo non è stato eletto dai cittadini, soprattutto padani (Applausi dei deputati del
gruppo Lega Nord Padania).
È un Governo, quindi, che prende indicazioni altrove e non dall’Italia. Di fatto questa manovra non
può che essere iniqua, cattiva, irresponsabile, centralista, contro il Nord e soprattutto anche
recessiva. Questo concetto lo voglio declinare, però mi pare che, da tutti gli interventi ascoltati,
questa sia tra l’altro una manovra orfana, perché non sento nessun padre di questa manovra.
Invece, i responsabili di questa manovra recessiva e che colpisce il Nord siete voi (Applausi dei
deputati del gruppo Lega Nord Padania). Mi spiace, onorevole Corsaro, dover sottolineare
criticamente un suo passaggio quando ha detto, sia ieri sera che oggi, che questa non è la manovra
del Popolo della Libertà.
Ma chi ha votato la fiducia al Governo Monti? L’ha mica votata la Lega! L’avete votata voi del
Popolo della Libertà che poi sul territorio fate le battaglie contro il Governo, ma qui aumentate le
tasse, mettete l’ICI sulla prima casa e tagliate le province (Applausi dei deputati del gruppo Lega
Nord Padania). È questa la doppia faccia di chi non ha il coraggio delle proprie azioni (Applausi
dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
La manovra è iniqua per quanto riguarda le entrate. I numeri sono numeri. È inutile che si dica che
si vanno a colpire i ricchi: i ricchi non vengono colpiti se non per il 10 per cento dell’intera somma
della manovra. È una manovra che, nel triennio, comporta un aumento di prelievo di 104 miliardi di
euro (32 più 35 più 37 da qui al 2014). Ma 91 di questi 104 miliardi di euro derivano da nuove
imposizioni alla povera gente, alle classi sociali più deboli (Applausi dei deputati del gruppo Lega
Nord Padania).
Abbiamo 33 miliardi di euro di nuove tasse sull’IMU prima casa, 2 miliardi di euro sui rifiuti, 17
miliardi di euro sulle accise della benzina e la relativa IVA. Abbiamo il taglio alle regioni per 7
miliardi di euro, che vengono compensati con maggiori addizionali regionali. Abbiamo il taglio alle
province per 1,2 miliardi di euro e per 4,35 miliardi di euro ai comuni, che sono già all’osso dal
punto di vista della contribuzione. Poi, il piatto forte, che fa contenti tutti tranne la Lega Nord e
tranne ovviamente i cittadini italiani, sono i 17 miliardi di euro legati al taglio delle pensioni di
anzianità, ovviamente tutte colpite in Padania, tutte riferite a gente che ha sempre lavorato
(Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Vediamo a quanto ammonta questa tassa sul lusso, che ha tanto decantato l’onorevole che mi ha
preceduto: per quanto concerne le auto, il bollo auto corrisponde a 0,48 miliardi di euro (non si vede
neanche nella manovra, se non lo avessero fatto non se ne accorgeva nessuno); le imbarcazioni a 0,6
miliardi di euro; gli aeromobili a 0,24 miliardi di euro; lo scudo, il famoso scudo che è tanto
decantato, cuberà forse 2 miliardi di euro contro i 91 che abbiamo elencato di maggiore tassazione
per la povera gente. Ricordo che la Corte dei conti ha affermato che, essenzialmente, questi soldi
molto probabilmente non potranno neanche essere incassati, e quindi questo sarà esclusivamente lo
specchietto per le allodole per riuscire a lavarvi la coscienza per avere colpito le classi sociali più
deboli del nostro territorio.
La manovra è centralista perché ha distrutto completamente il federalismo fiscale municipale,
comunale e regionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Avete distrutto, con
l’IMU sulla prima casa, l’impianto strategico che era stato votato da questo Parlamento; mi riferisco
alla legge delega sul federalismo fiscale, che escludeva la prima casa dal computo del patrimonio
impositivo per la nuova tassa sostitutiva dell’ICI. A voi piace tassare e, pertanto, avete inserito
questa previsione, tra l’altro togliendo ogni possibilità competitiva dell’IMU. Infatti, se prima per le
seconde case produttive c’era la possibilità di una riduzione del 50 per cento per avere una
modulazione, ora i sindaci dovranno mantenere le aliquote al massimo, anzi alzarle rispetto a quelle
base, perché lo Stato fa fare agli enti locali da sostituto d’imposta perché vuole il 50 per cento anche
del non incassato. Questa è una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!
È una vergogna che i sindaci debbano fare da esattori per lo Stato che non è capace a sopravvivere
senza «un assistenzialismo peloso», come quello che abbiamo visto l’altro giorno, quando tutto
l’emiciclo, tranne la Lega Nord, ha votato ovviamente per aumentare gli LSU, i lavoratori
socialmente utili, per Napoli e Palermo sempre e comunque (Applausi dei deputati del gruppo Lega
Nord Padania).
La manovra è recessiva perché ad aumentare le accise, l’IVA e le addizionali regionali erano capaci
tutti. Immagino che gli alunni dei professori probabilmente non avrebbero avuto il coraggio di
proporre una scemenza del genere.
RAFFAELE VOLPI. Dove sono i professori?
ROBERTO SIMONETTI. È una guerra fra poveri, è veramente una guerra fra poveri, perché la
copertura delle indicizzazioni delle pensioni non viene dal computo dello scudo, eccetera, ma deriva
dall’aumento della partecipazione contributiva di commercianti, artigiani ed agricoltori, che viene
innalzata di due punti. Quindi, avviene questo: si vanno a prendere soldi ad altre povere persone per
indicizzare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). È stato giusto indicizzare, ma
non certo andando a colpire un’altra categoria di lavoratori.
La Lega Nord non muove solo critiche, ma ha fatto anche tante proposte nelle Commissioni, alcune
accolte e altre non accolte. Noi abbiamo proposto al Parlamento delle coperture alternative all’IMU,
all’IVA e alle pensioni, che sono il contributo di solidarietà, l’asta sulle frequenze televisive, che è
sparita dal dibattito politico nazionale, l’imposta anti evasione, il taglio ai contributi delle imprese
pubbliche.
Quindi, c’erano delle poste alternative che il Governo si è disinteressato di discutere in
Commissione, perché ci avete tenuto in Commissione per quattro giorni a parlare delle «frattaglie» –
mi pare che il presidente Conte abbia utilizzato questo termine – mentre i temi cari a tutti, quali le
pensioni e l’IMU, sono arrivati a mezzanotte di ieri sera e poi, con una votazione abbastanza strana,
si è arrivati ad affidare un mandato al relatore con il testo che stiamo dibattendo oggi. Poi c’è stata
un’altra votazione molto particolare, quella – mi ricollego a quanto diceva prima il collega Corsaro –
relativa agli stipendi dei manager, misteriosamente cancellata quando ci si è accorti che era passato
quello che la Lega aveva proposto. Si tratta di una votazione cancellata a posteriori, proprio perché
molto probabilmente si andavano a toccare i vostri elettori e certamente non i nostri (Applausi dei
deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Per quanto riguarda le pensioni – sulle quali ci saranno anche altri del nostro gruppo che
interverranno – è chiaro che vengono cancellate le quote delle pensioni di anzianità. Si passa tutti al
contributivo e ora c’è anche un taglio alle pensioni di chi esce prima dei 62 anni. Prima con 60 anni
di età e 36 anni di contributi si riusciva ad andare in pensione. Ora ci sono casi di persone che
devono attendere sei anni in più senza avere la garanzia di aver ottenuto il diritto alla pensione.
Come dicevo prima sull’indicizzazione avete trovato una quadra che forse è una toppa peggiore del
buco.
È chiaro che le altre nostre proposte che sono state prese in considerazione e votate sono quelle
legate all’ISEE. Si parla tanto di patrimonio e noi abbiamo fatto inserire anche il patrimonio
all’estero affinché venga ad essere considerato per le valutazioni dell’ISEE. Questo perché non siano
sempre i cittadini italiani e padani ad essere gli ultimi nelle classifiche, perché è chiaro che chi è
extracomunitario e viene in Italia non può avere un patrimonio proprio (Applausi dei deputati del
gruppo Lega Nord Padania). Così facendo, abbiamo evitato che il fatto che i nostri cittadini
abbiano ereditato l’abitazione frutto di sudore dei propri genitori, venga ad essere considerato un
elemento negativo per riuscire ad accedere ai parametri del nuovo calcolo dell’ISEE.
Per quanto riguarda i costi delle commissioni bancarie, è chiaro che sono stati approvati i nostri
emendamenti, ma il testo che è uscito era chiaramente vicino agli interessi delle banche e del
sistema bancario, tanto che ora nel testo vediamo che il moltiplicatore degli edifici di proprietà delle
banche e delle imprese di credito, va ad avere un adeguamento pari al 60 per cento come quello
delle prime case o delle abitazioni principali. Questo è un emendamento del sottoscritto che non è
stato votato, ma che è stato fatto proprio dai relatori per riuscire a correggere una lampante
dimenticanza che certifica quanto questo Governo non operi a favore dei cittadini, ma ovviamente
delle banche; cosa che viene ad essere certificata dall’ingordigia della tracciabilità: volevate
tracciare addirittura i 300 euro, mettendo fuori corso le banconote da 500 euro, altrimenti quando
uno aveva 500 euro, qualcuno doveva dagli resto di 200, perché altrimenti la banconota non poteva
più essere valida.
Grazie ad un emendamento del collega Fugatti abbiamo calmierato gli affidamenti e gli
sconfinamenti in modo tale che le imprese che lavorano abbiano la possibilità di avere credito,
perché è chiaro che voi date la facoltà alle imprese di avere una garanzia, soprattutto quelle che non
hanno più liquidità, ma non avete inserito nel testo il fatto che queste banche vadano innanzitutto ad
adeguare gli stipendi in funzione dei nostri parametri, perché qui si parla tanto di «casta», ma poi, al
di fuori di qua dentro, tutti guadagnano di più e nessuno dice niente, compresi i giornalisti che
guadagnano più di noi; però lì va tutto bene e non si deve mai mettere mano ad una correzione
come quella effettuata con l’emendamento Comaroli, che ieri sera è stato votato e poi
misteriosamente cancellato (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Noi, quindi, siamo decisamente contrari a questa manovra per tutti gli elementi che ho indicato.
Come dicevo, è una manovra recessiva e soprattutto è contro la Padania e il nord. Colpite le prime
case. Ricordo a tutti che il catasto è certamente aggiornato in Padania ed è inesistente nelle altre
regioni del sud (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Le pensioni di anzianità sono tutte in Padania. Per quanto riguarda la compartecipazione IVA, avete
distrutto un altro pilastro di competitività territoriale che il federalismo municipale era riuscito a
dare in dote ai sindaci: si trattava della compartecipazione regionalizzata dell’IVA.
Prima si suddivideva l’ammontare, pari al 2 per cento dell’IRPEF, della quota IVA in base, appunto,
al luogo di origine di questa IVA e, quindi, su base regionale. Questa poi veniva suddivisa ai
sindaci, su base capitaria. Ora, invece, prendete quest’IVA e la mettete nel calderone del Fondo
perequativo, in modo tale che la virtuosità delle regioni del Nord non viene più premiata ma viene
premiato lo spreco di tutte quelle regioni e di tutte quelle latitudini in cui non si fattura e si evade
l’IVA sistematicamente e, anzi, dove non rilasciare la fattura è un modello di vita e spesso chi
rilascia la fattura, molto probabilmente, è escluso dalla società (Applausi dei deputati del gruppo
Lega Nord Padania). Quindi, è stata cancellata una grande opportunità per poter far partire quanto
di federalista questa legislatura era riuscita a fare.
Concludo il mio intervento affermando che avete chiamato la manovra «salva Italia». Non
sappiamo se questa manovra salverà l’Italia, perché lo stesso Presidente Monti non ha certificato,
ieri sera nelle Commissioni, che a gennaio o a febbraio non si ricorrerà nuovamente a metter mano
al portafoglio, da parte dei cittadini italiani, per varare un’ulteriore manovra. Pertanto, non so se
questa sia una manovra «salva Italia». Certamente sarà una manovra «salva banche» (Applausi dei
deputati del gruppo Lega Nord Padania).