ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Il provvedimento è, di fatto, un decreto omnibus. Nulla ha a che vedere con il carattere di omogeneità che prescrive la legge n. 400 del 1988, che stabilisce che i decreti-legge debbano contenere misure di immediata applicazione e che il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo.
Questo decreto-legge comprende tredici articoli, che svariano la loro azione su decine di campi differenti e certamente non omogenei: le assunzioni, l’organizzazione e il funzionamento delle pubbliche amministrazioni, le infrastrutture e i trasporti, i beni culturali, il settore dell’industria, dell’istruzione, dell’edilizia scolastica, la materia sanitaria, la materia ambientale, le politiche agricole, alimentari e forestali. In questo caso, l’unica cosa che il Governo cerca di rendere omogenea è la necessità di assicurare l’efficienza e l’efficacia dell’azione delle diverse amministrazioni interessate. Ma anche questo campo non viene ad essere intrapreso.
È interessante capire come è manifestamente incostituzionale utilizzare la normativa d’urgenza, ad esempio, per prorogare l’UTA, l’unità tecnico-amministrativa, istituita nel 2011 per il compimento, a seguito della cessazione dello stato di emergenza dei rifiuti della regione Campania, delle attività di definizione delle situazioni debitorie e creditorie della precorsa gestione emergenziale.
È talmente urgente che vi è già anche un altro provvedimento, in capo a questo Parlamento, che dovrà essere discusso successivamente, che riguarda sempre l’emergenza della raccolta dei rifiuti della Campania, che è un’emergenza oramai atavica, storica e che fa parte del DNA delle amministrazioni di quella regione. Si parla di emergenza, ma di fatto non è un’emergenza, bensì è una quotidianità. Quindi, questo strumento legislativo ha a che vedere con tutto tranne che con la possibilità di essere utilizzato.
Tra l’altro, è uno strumento legislativo che lede le prerogative dell’articolo 70 della Carta costituzionale, che vede nel Parlamento il luogo costituzionale per la formazione, la redazione e la votazione delle leggi. Di fatto, però, questo Parlamento si vede sempre più costretto a dibattere provvedimenti legislativi che provengono dall’attività di studio e di lavoro del Governo. Pochissime sono le leggi di iniziativa parlamentare che vedono la luce in fondo al tunnel, mentre sono tantissime, se non quasi tutte, quelle che nascono dal Governo e che il Parlamento deve subire, talvolta, anche con il voto di fiducia. Quindi, noi abbiamo dei decreti-legge che vengono addirittura convertiti con la fiducia. Si tratta, quindi, di un sostanziale screditamento delle prerogative costituzionali proprie di questo organo costituzionale, assieme al Senato.
Tant’è che noi vediamo sempre più questo Governo disinteressarsi delle prerogative del Parlamento. Abbiamo anche una riforma costituzionale che è, anch’essa, di natura governativa e che va a ledere le prerogative del Parlamento per renderle sempre più dipendenti dalla volontà del Governo. Addirittura vuole rendere dipendenti dalla sua volontà anche le leggi regionali. Di fatto, l’abbiamo sentito prima dal collega Invernizzi: con la clausola di supremazia, il Governo vorrà e potrà decidere addirittura sulle leggi regionali, non solo su quelle del Parlamento, ma addirittura su quelle degli altri organi rappresentativi delle istanze locali e territoriali.
Noi vediamo, però, anche una Presidenza della Camera disinteressarsi totalmente nel difendere le prerogative dell’Aula che lei stessa rappresenta e della quale dovrebbe tutelare i diritti. Abbiamo visto, in maniera vergognosa, come sia stato concesso dal Presidente Boldrini l’utilizzo della sala della Camera dei deputati per la conferenza stampa, spot, campagna elettorale del Presidente del Consiglio di fine anno. È inaudito che il Governo utilizzi le strutture della Camera per fare le proprie propagande elettorali e di Governo. Se il Presidente del Consiglio vuole fare una conferenza stampa, se la fa a cento metri da questo palazzo, a casa sua; lo fa dove è giusto che sia, ossia a Palazzo Chigi, non nelle aule di questo Parlamento, che è rappresentanza non solo della maggioranza e non solo del Governo, ma è rappresentanza anche delle minoranza e di tutti coloro che non si sentono rappresentati da questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Quindi, la Presidente della Camera, così come le piace farsi chiamare, piuttosto che guardare gli articoli relativi al suo nome, vada a difendere le prerogative vere di questa Camera e faccia in modo che vengano portati in Aula sempre meno decreti e che le leggi del Parlamento siano quelle che provengono dai deputati e non da questo Governo.
Quindi, noi riteniamo che non possa proseguire l’iter parlamentare di questo provvedimento, perché lo consideriamo incostituzionale e, tra l’altro, improponibile (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).