ROBERTO SIMONETTI. Presidente, non me ne voglia il Viceministro se non interverrò in merito al decreto-legge in oggetto, perché qui stiamo discutendo della fiducia ad un Governo che dovrebbe essere, Presidente Boldrini, rappresentato dal Primo Ministro: oggi, in un momento così delicato per il Paese egli chiede la fiducia e non si presenta nessuno, a parte Morando, che ringraziamo, di questa maggioranza, che è plastico quanto sia disinteressata rispetto al momento particolare che sta vivendo il Paese. Il Presidente Renzi, al posto di offrire il caffè un’ora fa ai presidenti di gruppo parlamentare presso Palazzo Chigi, sarebbe stato molto più interessante che fosse venuto lui qui a richiedere la fiducia a questo Parlamento e a spiegarci bene cosa vuole fare rispetto alla situazione drammatica in cui, come dice il suo omologo francese Valls, l’Europa è in guerra. Noi siamo in guerra, e la risposta che oggi dà questo Governo è offrire un caffè ai presidenti di gruppo e dire che bisogna produrre cultura nelle periferie delle città, che voi avete ridotto a dei ghetti islamici ! Venite a vedere le periferie delle grandi città, di Torino, come quella di Milano, come Bologna, come Genova, dei suk a cielo aperto creati dalle politiche buoniste che puntano alla multiculturalità, che è una multiculturalità assassina ! L’abbiamo visto in Belgio, quanto la comunità islamica ha protetto questo terrorista, tanto che quando la polizia belga è andata a prenderlo dopo due mesi, è riuscita pure a sbeffeggiare le forze dell’ordine e a criticarne l’operato.
Noi non vogliamo quindi che si prosegua con questa invasione, che voi continuate ad implementare con una negazione dell’evidenza. Voi rispondete agli attacchi terroristici con la cittadinanza subito, con lo ius soli, voi rispondete con il finanziamento a quelle realtà che si chiamano moschee, ma di fatto sono centri di reclutamento del terrorismo islamico.Voi rispondete con il finanziamento di quelle strutture che implementano la cultura araba, e questo è stato un emendamento vostro nell’ultima legge finanziaria.
Non fate nulla per la sicurezza dei nostri confini: voi dovreste difendere lo Stato nazionale ! Uno Stato nazionale forte difende i propri confini, ma coi suoi uomini: è inutile pensare di creare una polizia europea, se poi dopo tra l’altro (scusate la battuta) dev’essere gestita come hanno gestito in Belgio la prevenzione di attacchi terroristici. Dio ce ne guardi che siano altri a difendere i nostri confini !
E poi con che logica questa polizia internazionale dovrebbe difenderci ? Difenderci con la cultura dell’accoglienza, con la cultura dell’invasione, con la finalità di sostituire i nostri popoli occidentali con i popoli arabi ? Con questa finalità ? Chi tiene al proprio territorio lo difende da solo; e non lascia la Polizia senza fondi, senza mezzi, non lascia un gazebo delle forze di polizia di un sindacato qui fuori per 50 giorni senza ricevere i suoi rappresentanti che stanno facendo lo sciopero della fame ! Questo non è un Governo serio, che vuole difendere i propri confini !
Voi state seguendo l’azione dell’Europa, che è quella di cancellare le identità: cancellare le identità ci porta in un limbo molto delicato, in un limbo nel quale può navigare un’altra identità, quella in cui si vogliono difendere determinate prerogative, che è quella della cultura islamica che l’ISIS sta portando avanti. Io aborro quella tipologia, ma è certamente affascinante per taluni: taluni che tra l’altro si convertono, vanno in Siria passando dalla Turchia, e poi tornano a fare i kamikaze sul nostro territorio. Voi scegliete quella strada lì, quella della cancellazione delle identità; voi non ricordate la battaglia di Tolosa, la battaglia di Lepanto, la battaglia di Poitiers. Voi cancellate tutto: voi cancellate la storia dell’Occidente, che nella sua storia vera, con la «s» maiuscola, da sempre si è unito per combattere l’invasione, non per assecondarla. Quando si vogliono creare dei vuoti identitari, sostituiti dall’economia, si creano delle situazioni pericolose.
L’Europa non vuole più essere una potenza politica; non sta facendo niente da dieci anni se non discutere di euro, di manovre, di PIL, di parametri di Maastricht. Manca la politica: con l’economia non si può sostituire la politica. Tant’è che un gruppo di 50 mila disperati armati in Siria riesce a dettare l’agenda politica mondiale: perché lì hanno una forte identità, che purtroppo il territorio europeo ha perso; e l’ha persa da quando per esempio non si è neanche voluto inserire la propria storia, la proprio origine giudaico-cristiana quando si è redatta la stesura della Costituzione europea.
Uno Stato islamico piccolo, ma che lavora sull’identità, sull’appartenenza, sulla fede: teorie che sono malate, ma che trovano strada semplice rispetto al vuoto identitario dell’Europa. Nessuno fa niente, nessuno vuole combattere a livello pratico questo sistema; anzi, l’Europa si mette supina a questo sistema: addirittura andiamo a dare 6 miliardi di euro alla Turchia, che è la porta dell’islamizzazione dell’Europa, e lavora da sempre per riuscire a scardinare l’occidentalità propria del nostro continente. Noi ci fidiamo, voi vi fidate di questa Turchia filo-americana; voi andate ad appoggiare le politiche mondialiste di Obama, che fanno di tutto tranne che difendere le prerogative dell’Occidente europeo. Voi andate a scegliere quella politica lì, la politica di dare le chiavi di casa nostra alla Turchia; bloccando quindi la rotta balcanica, dite, che sostanzialmente si trasformerà invece nella banlieue dell’Italia: i Balcani saranno la nostra banlieue, perché lì si creeranno tutti quei terroristi che con un’ora di traghetto, da Spalato ad Ancona, arriveranno sul nostro territorio, e noi ce li dovremo poi tutti subire.
Andare poi a votare a favore sul blocco della rotta balcanica, senza mettere un freno all’invasione mediterranea, significa che tutti questi disperati che ingiustamente vogliono venire sul nostro territorio… Perché ricordo, Presidente, che solo il 5 per cento dei richiedenti asilo ottiene lostatus, il 14 per cento ottiene lo status sussidiario e tutti gli altri sono clandestini: su 70 mila richieste, solo il 14 per cento sono da ritenersi effettivamente profughi. Questo non lo dico io, lo dice la Commissione di inchiesta sui centri di accoglienza. Abbiamo invece un’Italia silente, che scodinzola portando in casa tutta questa immigrazione clandestina. L’esempio plastico di questo disfacimento culturale è stata la conferenza stampa del Commissario Mogherini, che al posto di essere ferma, decisa e rassicurante ha fatto una conferenza stampa in cui è andata a piagnucolare davanti alle televisioni del mondo, dando un segnale di debolezza estrema, simbolo di questa Europa incapace di essere, almeno visivamente, forte nei confronti di questi attacchi terroristici, che sono di fatto degli attacchi di guerra. Non credo che Churchill pianse quando Hitler bombardava Londra. Avevamo degli statisti, noi abbiamo messo delle ex casalinghe a fare i Commissari europei (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Si esprima propriamente, deputato. È stata una deputata.
ROBERTO SIMONETTI. Ex deputata, sì, comunque si è messa a piangere.
PRESIDENTE. Lei non può parlare in questo modo dell’Alta rappresentante, abbia rispetto. Continui, prego.
ROBERTO SIMONETTI. Ho rispetto. Mi faccia continuare, Presidente, per favore.
Lo so che non le piace il tema che sto toccando, lo so che lei fa la papessa degli immigrati, però, mi scusi, questa è la verità (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Deputato, non esca dal suo intervento in questo modo dando giudizi sulla Presidenza o sull’Alta rappresentante.
ROBERTO SIMONETTI. Presidente, quanti minuti mi rimangono.
PRESIDENTE. Un minuto. Prego, concluda.
ROBERTO SIMONETTI. Bene. Io capisco che queste cose le diano fastidio, capisco che lei preferisca le marce della pace, i gessetti colorati sui marciapiedi, che preferisca andare a piangere alle commemorazioni; capisco che questa è una finalità nobile per chi si sente di sinistra, ma che poi di fatto non fa niente. Avrei preferito il Presidente Renzi qui in mimetica, al posto di andare a fare le comparsate in Libano e poi offrire il caffè ai presidenti di gruppo il giorno dopo che un sistema politico internazionale, che è quello dell’ISIS, che si pone su canoni che trovano proseliti in un’Europa senza identità. Avrei preferito che ci fosse stata una risposta ferma, decisa, fatta da una lotta totale all’immigrazione, un implemento dei fondi per la sicurezza e per le forze dell’ordine, un maggiore controllo alle frontiere, maggiore sicurezza, un controllo dei confini. Soprattutto, quando qui il Presidente del Consiglio immagina che l’arte del governare sia l’arte di mettere in evidenza le proprie amicizie, significa che siamo in uno Stato fallimentare, in un Governo fallimentare che non merita la nostra fiducia. Quando dico le proprie amicizie mi riferisco al fatto che, in un momento storico come questo, andare a proporre Carrai, un suo amico, che non ha nessuna competenza in tema di sicurezza e di intelligence, a capo di questo servizio, mi pare «il la» del perché Lega Nord voterà convintamente la fiducia contro questo Governo e, se possibile, anche contro di lei, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).
PRESIDENTE. Nessuno gliel’ha richiesto.
ROBERTO SIMONETTI. E io glielo dico lo stesso ! Lei rappresenta tutti, non ci prenda in giro con le sue battute !
PRESIDENTE. Deputato la smetta (Commenti del deputato Simonetti). La richiamo all’ordine !
ROBERTO SIMONETTI. Non siamo all’asilo !
PRESIDENTE. La richiamo all’ordine per la seconda volta !