Ho incontrato il Presidente Adriano Gilberti ed i rappresentanti locali dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Mi hanno indicato delle problematiche alla cui soluzione mi adopererò in tutte le sedi opportune, proprio perché ne condivido in pieno le motivazioni. La cecità è una minorazione gravissima che condiziona l’intera vita e pertanto le istituzioni devono riuscire ad erogare servizi specialistici peculiari, che tra l’altro non sono neanche molto costosi.
E mi riferisco per esempio all’adozione di testi scolastici in formato Braille o con caratteri ingranditi, in formato “parlato”. Chi si trova nella condizione di non poter più vedere è giusto che possa vivere un percorso di formazione professionale dedicato, che negli anni ha visto decurtati i finanziamenti dell’IRIFOR. Ciò è importante affinché possano continuare a lavorare ed essere così persone sempre attive nella società. E’ quindi giusto annoverare nei corsi formativi nuove figure professionali, come l’addetto alle relazioni con il pubblico, l’operatore di telemarketig, il gestore di banche dati, da affiancarsi a quello di centralinista telefonico, così da ampliare la rosa di possibilità di reinserimento.
Non ultima la mobilità mediante il miglioramento delle informazioni sui mezzi di trasporto pubblico, una puntuale manutenzione dei marciapiedi, la predisposizione di passaggi pedonali attrezzati.
Ecco , tutte azioni semplici e fattibili, per le quali mi adopererò.
Roberto Simonetti