Il Sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi (Lega) nel ribadire la sua contrarietà all’adesione italiana al Global Compact sulle migrazioni, sottolinea che il caso del Global Compact sui rifugiati è differente.
Mentre il G.C. migrazioni è rivolto indistintamente a rifugiati e migranti economici, inclusi quelli clandestinamente entrati nel Paese, il G.C. rifugiati concerne esclusivamente questi ultimi. Come più volte dichiarato da Matteo Salvini, l’Italia apre le porte ai veri rifugiati ma si oppone all’immigrazione incontrollata di massa e al traffico di esseri umani.
Un’altra essenziale differenza è che, mentre il G.C. migrazioni richiede agli Stati aderenti di assumere una serie di impegni, il G.C. rifugiati riconosce il ruolo autonomo e sovrano dei singoli Stati che accolgono i profughi in tutte le scelte inerenti la loro gestione. Le azioni che il Global Compact sui rifugiati si propone di porre in essere sono a sostegno dei Governi nazionali e mai in loro sostituzione, tanto che dipendono dalla libera scelta di richiederle da parte dei singoli Stati.
Mentre il G.C. migrazioni assume esclusivamente il punto di vista dei Paesi d’origine, ignorando le ricadute negative sui Paesi di destinazione, il G.C. rifugiati è finalizzato a far sì che il peso dell’accoglienza non vada a gravare interamente su questi ultimi.
Il G.C. rifugiati mira inoltre a promuovere il loro ritorno nei Paesi d’origine non appena le condizioni lo permettano. Vi si afferma che la scelta d’integrare i rifugiati è “una decisione sovrana” e che richiede la disponibilità da parte dei rifugiati stessi ad adattarsi alla società ospite. Il Global Compact sui rifugiati promuove inoltre la risoluzione delle cause dell’espatrio dei profughi. Tutto ciò tende a favorire la riduzione dei flussi migratori verso l’Italia e l’Europa.
Infine, mentre il G.C. migrazioni ignora le questioni inerenti la sicurezza, al punto da promuovere la facilitazione dei flussi finanziari transnazionali (a rischio di riciclaggio e finanziamento di terrorismo ed estremismo), il Global Compact sui rifugiati riconosce che l’immigrazione pone legittimi problemi relativi alla sicurezza.
Una valutazione di buonsenso, conclude il Sottosegretario Picchi, dimostra che i due documenti – G.C. sulle migrazioni e G.C. sui rifugiati – sono profondamente diversi nei principi generali e nelle politiche che suggeriscono.