Gentile direttore, è stucchevole come tipicamente il Partito Democratico scarichi e proprie responsabilità sugli altri, tra l’altro veramente incolpevoli nel caso in specie.
E mi riferisco all’ampliamento della diga in Valsessera, derivante dal Piano delle Acque voluto dalla Presidente della Regione Mercedes Bresso (PD), non osteggiata dall’attuale Presidente Sergio Chiamparino (PD) e dall’attuale Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (PD) e dagli attuali parlamentari del PD che hanno votato due mesi orsono la Legge di Bilancio per l’anno 2018 , e precisamente la legge 27 dicembre 2017 n.205 ai cui commi da 516 a 525 dell’articolo n.1 prevedono un nuovo Piano Nazionale per la realizzazione di invasi.
Orbene, è troppo facile sul territorio partecipare alle manifestazioni a favore delle richieste della popolazione e nello steso tempo poi nelle stanze del potere (Parlamento e Governo) disattendere tali posizioni politiche votando norme e leggi che prevedono l’esatto contrario.
Infatti basta semplicemente scorrere la legge di bilancio: al comma 516 si prevede che per la programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccita’ e per promuovere il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, e’ adottato il Piano nazionale di interventi nel settore idrico, articolato in due sezioni: sezione «acquedotti» e sezione «invasi».
Con il comma 518 si prevede che ai fini della definizione della sezione «invasi» della proposta del Piano nazionale di cui al comma 516, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti definisce l’elenco degli interventi necessari e urgenti, con specifica indicazione delle priorita’, delle modalita’ e dei tempi di attuazione, tenuto conto dei seguenti obiettivi prioritari: a) completamento di interventi riguardanti grandi dighe esistenti o dighe incompiute; b) recupero e ampliamento della capacita’ di invaso e di tenuta delle grandi dighe. L’inserimento degli interventi nell’elenco di cui al primo periodo comporta l’aggiornamento degli strumenti di pianificazione esistenti.
Di più. Con il comma 519 gli enti di governo dell’ambito e gli altri soggetti responsabili della realizzazione degli interventi del Piano nazionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 516, adeguano i propri strumenti di pianificazione e di programmazione in coerenza con le misure previste dal medesimo Piano nazionale.
E nelle more della definizione del Piano nazionale e’ adottato un piano straordinario per la realizzazione degli interventi urgenti in stato di progettazione definitiva, con priorita’ per quelli in stato di progettazione esecutiva, riguardanti gli invasi multiobiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili.
La ciliegina sulla torta del rispetto delle autonomie locali da parte del Partito Democratico è il comma 525 con il quale si prevede che, ove ci siano casi di inerzia e di inadempimento degli impegni previsti da parte degli enti di gestione e degli altri soggetti responsabili, il Presidente del Consiglio dei ministri, previa diffida ad adempiere entro un congruo termine, nomina un commissario ad acta che esercita i necessari poteri sostitutivi di programmazione e realizzazione degli interventi e definisce le modalita’, anche contabili, di intervento.
Ecco che se l’ampliamento della diga sul Sessera rientrerà nelle opere prioritarie del Piano Nazionale voluto dal Partito Democratico, non c’è fiaccolata territoriale che tenga.
On. Roberto Simonetti