ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, ci apprestiamo a votare gli emendamenti della Lega Nord, a parte quelli che la Presidenza ha ritenuto, a nostro avviso ingiustamente, di escludere dal dibattito, su un decreto-legge che porta di nuovo una ulteriore urgenza, porta in seno il seme dell’urgenza. Ormai non è più una novità da parte di questo Governo produrre decreti-legge senza risolvere i problemi, perché se questo è il quinto decreto svuota carceri significa che con tutte le altre operazioni legislative non ha risolto il problema e questo sarà uno dei tanti altri provvedimenti che non risolvono il problema ma che, anzi, lo rendono ancora più grave.
Disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti,il titolo del decreto, il lassismo dello Stato va a essere colmato attraverso un risarcimento non di chi subisce il reato, non per Abele, ma viene risarcito addirittura Caino, e questo è veramente un provvedimento da «Caini», appunto. È una salvaguardia dei diritti dell’uomo, perché la Convenzione europea ci dice che non sono stati salvaguardati i diritti dell’uomo e le sue libertà fondamentali e questo perché lo Stato non ha mai voluto intraprendere quelle azioni per cui le gravi situazioni carcerarie si sarebbero risolte. Noi da sempre vi abbiamo proposto innumerevoli soluzioni, ma che non si sono mai volute attuare, non si sono mai volute perseguire.
Innanzitutto la realizzazione di accordi bilaterali con tutti quei Paesi che purtroppo ci forniscono una serie infinita di situazioni di illegalità. Noi andiamo ad importare illegalità e addirittura la paghiamo. Esportiamo giovani, esportiamo intelligenza, esportiamo cultura ed importiamo illegalità a pagamento: 8 euro al giorno per 240 euro mensili. Perché se è vero, com’è vero, che il 38 per cento della popolazione carceraria è straniera, è chiaro che sarebbe urgente non fare un decreto per dare 8 euro ai delinquenti, ma sarebbe urgente andare a sottoscrivere accordi bilaterali con il Marocco, che ci fornisce 4.800 detenuti, con la Romania, che ce ne fornisce 2.700, con l’Albania, che ce ne fornisce 2.400, arrivando così alla soglia del 40 per cento. E se la popolazione carceraria è in sovrannumero, andando a riportare al Paese di origine, per scontare le pene al Paese di origine, queste persone che sono poi delinquenti, perché se sono in carcere è perché sono delinquenti, non perché sono dei santi, quindi sarebbe già risolto il problema del sovraffollamento carcerario. È un provvedimento nuovamente emergenziale, perché in Italia tutto è emergenza, perché da quarant’anni a questa parte non si è fatto nulla se non aumentare la spesa pubblica e aumentare il debito pubblico. Aumenta quindi l’arrendevolezza dello Stato di diritto, aumenta la volontà di indulto di questa maggioranza allargata, perché sono anni che il Partito Democratico con Forza Italia e con il Nuovo Centrodestra – vedremo cosa faranno i 5 Stelle – votano tutti provvedimenti legati all’indulto, partendo dal provvedimento di Prodi fino agli altri quattro provvedimenti svuota carceri che con un metodo buonista, un metodo penosamente buonista, va ad aiutare tutti coloro che delinquono a scapito delle persone oneste. Uno schiaffo soprattutto non solo alle persone oneste, che comunque sono quelle che pagano le tasse dalle quali poi si traggono gli 8 euro al giorno da dare ai delinquenti, ma soprattutto a tutte quelle persone che compongono le forze dell’ordine, le quali si trovano incolpevolmente disarmate di fronte alla realtà con la quale il Governo le porta a lavorare. Forze dell’ordine alle quali sono stati tagliati – notizie giornalistiche di questi giorni – 1,5 miliardi attraverso il blocco del turn over, almeno per il 55 per cento, che porterà ad avere in pochissimo tempo almeno 80 mila effettivi in meno. Avremo certamente centinaia di migliaia di immigrati in più, ma avremo anche almeno 80 mila forze di polizia in meno. Questo ovviamente non potrà dare sicurezza ai cittadini, questo non potrà eliminare quella criminalità diffusa, che è il tessuto nel quale si annidano tutte le organizzazioni criminali che organizzano – e mi spiace dirlo – molto probabilmente sembra assieme all’operazione Mare Nostrum, assieme allo Stato e assieme a questo Governo – questo nuovo tessuto criminale, che è fatto da questa immigrazione incontrollata, fra l’altro si può anche dire organizzata da parte dello Stato, perché, se andiamo a raccoglierli in mezzo al mare, significa che c’è anche la mano dello Stato all’interno di questa invasione incontrollata. Ricordo che dal 2009 al 2013 – e sono dati ufficiali, senza andare a contare tutte quelle non denunce che oramai i cittadini non fanno più, perché se c’è un Governo e c’è uno Stato che legittima i delinquenti, che legittima tutti coloro che delinquono, si trovano disarmati di fronte a questa mancanza di Stato di diritto e non procedono neanche più a denunciare, per non ingolfare tutti gli uffici dell’Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di finanza, che sul territorio già lavorano senza avere mezzi, senza avere benzina, senza avete fondi e senza avere personale. Però abbiamo un più 90 per cento di rapine in casa in quattro anni, più 75 per cento di rapine in strada, il 69 per cento in più di furti nelle abitazioni, il 48 per cento dei borseggi in più, senza contare le non denunce per disarmazione della propria visione. È una società che pare irrimediabilmente declinata su una discesa che pare non avere fine. E se andiamo a vedere qual è la percentuale dei crimini commessi dagli immigrati irregolari, andiamo a vedere che la responsabilità di questa tipologia di popolazione è il 63 per cento per quanto riguarda i borseggi.Il 50 per cento dei furti in casa viene a essere compiuto da immigrati irregolari, come il 47 per cento delle rapine. È per questo che noi diciamo di rispedire a casa loro tutti gli immigrati irregolari attraverso espulsioni coatte e attraverso il ripristino del reato di immigrazione clandestina, che è un’altra pietra miliare in negativo dello Stato di diritto di questo Paese. È un provvedimento che dà la possibilità a chi commette reati di non avere una pena detentiva in carcere, se per il reato commesso la pena irrogata non sarà superiore ai tre anni; se la pena rimane inferiore ai tre anni, non ci sarà una custodia cautelare.
Quindi, tutti questi rapinatori, questi scippatori, questi ricettatori, questi corrotti e corruttori, avranno la possibilità di stare a piede libero, perché gli si dà una possibilità in più di non avere una custodia cautelare. Si sta costruendo, sostanzialmente, una patente a punti a pagamento al contrario: chi più delinque, più è premiato; chi più delinque, più viene pagato. È uno Stato che premia chi delinque attraverso anche questi otto euro. Oltre allo sconto di pena, li paghiamo pure per delinquere, una sorta di «no reato no party», per far riferimento a quella pubblicità famosa. Se non vi è il reato, non vi è la festa per questo Stato e, soprattutto, per tutti questi clandestini che invadono le nostre città.
Clandestini che invadono le nostre città, criminalità diffusa di borseggi, di rapine, di furti, che fa sì che associazioni di cittadini non legati a partiti politici – non sono ronde organizzate dalle Lega, ma ronde organizzate da commercianti che si sentono indifesi di fronte a questo Stato latitante – devono organizzare, come a Milano in questi giorni, presenze territoriali per riuscire a difendere i propri diritti e per poter lavorare in maniera sicura, onesta e senza subire delle angherie da coloro che vengono qui solo e squisitamente per delinquere.
Per venire, come dicevo prima, ad una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ci pone nella condizione della detenzione in una situazione di malfunzionamento cronico, dice il testo della legge; malfunzionamento cronico che dipende da un lassismo costante. Al posto di avere costruito nuove strutture carcerarie, al posto di avere trovato soluzioni alternative, come i braccialetti elettronici, al posto di utilizzare i 680 milioni che la Lega aveva trovato per la nuova edilizia carceraria, ecco che lo Stato utilizza quei soldi per altri fini.
Trova questi fondi e, al posto di risolvere i problemi, li crea attraverso questa elargizione, come dicevo, degli otto euro. Non versa i soldi della cassa integrazione straordinaria e in deroga, aumenta i tagli agli enti locali, che si vedono, quindi, costretti ad aumentare l’IMU, la Tasi, la Tari, si fanno i tagli al trasporto pubblico, ma i fondi per i delinquenti li troviamo, questi 20 milioni si trovano.
Noi abbiamo proposto, con un emendamento, che è risultato inammissibile da parte della Presidenza, di darli a tutte queste categorie di persone in difficoltà, a questi strati sociali in difficoltà, le cui difficoltà sono state create da provvedimenti che voi avete votato, come, per esempio, per gli esodati, e voi non ne volete neanche discutere. Ci dite che l’emendamento non è ammissibile per estraneità di materia, però i soldi presi dall’edilizia carceraria e per tutti questi provvedimenti di cui ho parlato, questi li trovate da dare a queste persone, che di certo non aiutano ad aumentare il PIL nazionale.
Voi avete, di fatto, alzato bandiera bianca con questo provvedimento, anzi, molto probabilmente abbassate la saracinesca dello Stato di diritto, dei valori di legalità, di sicurezza, di onestà. Noi siamo contro questo provvedimento: abbiamo presentato numerosi emendamenti, tra l’altro anche soppressivi, proprio per generare una cancellazione totale di questo provvedimento, che fa seguito ad altri quattro provvedimenti che viaggiano sugli stessi binari, quelli dell’indulto, delle amnistie mascherate, di quel buonismo verso chi delinque, atti squisitamente tesi a cercare di risolvere problemi che con il lassismo si sono creati, cioè dare una dignità maggiore alla vita carceraria.
Con il primo «svuota carceri», legge Severino del 2011, si aumentano da 12 a 18 i mesi per lo sconto di pena; il secondo «svuota carceri», decreto Cancellieri del 2013; con il terzo, il decreto-legge «diritti fondamentali per i detenuti» (si parla sempre dei diritti fondamentali per i detenuti e non si ricordano mai i diritti fondamentali dei cittadini onesti), con il quale nel 2013 passano da 45 a 75 giorni a semestre gli sconti di pena, in modo tale da liberare queste carceri sovraffollate, scaricando il problema sulla società, sugli enti locali, sui cittadini, scaricando i problemi sulle intere popolazioni che devono subire, appunto, tutti quei delitti che continuano a reiterarsi, come ha ricordato il collega Prataviera leggendo quell’articolo di giornale. Con il quarto «svuota carceri» si è eliminata la possibilità di reclusione in carcere attraverso una reclusione domiciliare, cosicché i delinquenti possono benissimo tornare a casa con tutti gli agi che questo può determinare e con tutti i contatti all’esterno che questo può, comunque, determinare, e con l’ulteriore aggravio di costi che questo determina, perché se ci sono delle persone ai domiciliari è chiaro che la forza di polizia, oltre a dover andare a cercare altri rei, deve andare a controllare che questi non evadano dai domiciliari. Si arriva, quindi, a questo quinto…
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ROBERTO SIMONETTI. …grazie Presidente, per ricordarmi di aver concluso il tempo. Si arriva a questo quinto «svuota carceri» che, oltre allo sconto di pena come tutti gli altri, aggiunge questa ciliegina amara per i cittadini onesti: il risarcimento in denaro per chi delinque. Quindi, i vostri sono squisitamente dei messaggi errati, troppo buonisti, dei messaggi che disarmano gli onesti, favorendo i disonesti. Ecco perché noi abbiamo proposto degli emendamenti soppressivi, sui quali invitiamo l’Aula a votare a favore (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).