GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, buona stabilità signor Presidente del Consiglio, buona stabilità signori Ministri, buona stabilità signori sottosegretari, buona stabilità cari parlamentari tutti. Inizio con questa formula perché lei ha speso buona parte del suo tempo a celebrare il culto della stabilità, come se questa fosse una condizione necessaria e anche sufficiente per produrre crescita, sviluppo, benessere e per risolvere i problemi del Paese.
Noi arriviamo da formule semplicistiche simili, da un periodo di culto della personalità che non ha prodotto, evidentemente, questi risultati a un periodo di culto della austerità, che non ha prodotto questi risultati, e adesso è il momento, è l’epoca del culto della stabilità, che probabilmente di per se stessa non produrrà questi risultati. Oggi lei ha una maggioranza solidissima, è vero, politicamente molto più solida di prima. Una maggioranza che si fonda anche su delle debolezze umane e a questo proposito permettetemi un inciso: non è che sono buoni e responsabili quelli che migrano da destra verso sinistra e cattivi e censurabili quelli che migrano da sinistra verso destra. Questo vale per tutti e per quelli dell’altra parte (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
Una maggioranza solidissima, politica e che, quindi, impone maggiori rischi e maggiori responsabilità. Una maggioranza politica, mi permetta, che nasce e trova ragione nella stabilità. Ma la stabilità è parente prossima dell’immobilismo e questo Paese ha bisogno di tutto tranne che di immobilismo. Ha bisogno di una rivoluzione questo Paese, non soltanto di stabilità immobile.
Una cosa è certa. Quello che abbiamo vissuto oggi – ha ragione il collega Speranza – è l’atto fondativo del centrosinistra. Direi di più: è l’atto fondativo della nuova Democrazia Cristiana (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). E ai colleghi del PD, che entusiasticamente hanno applaudito questa fase, dico: c’è una legge del contrappasso. Prima o poi toccherà anche a voi vivere il travaglio che hanno vissuto oggi i colleghi del Popolo della Libertà (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
Ma, arriviamo ad oggi dopo aver vissuto in mezzo a una nuvola di incenso. Io vorrei spendere due parole perché un po’, Presidente del Consiglio, me ne intendo di incenso perché io come lei, immagino, da piccoli abbiamo fatto i chierichetti e il turibolo con l’incenso si usa sia nel rito ambrosiano sia nel rito romano, in differenti modi e circostanze. E anche lei magari avrà caricato il turibolo con i cucchiaini di incenso. Ecco, in questi giorni troppi cucchiaini di incenso: dalla Banca centrale europea, dal Fondo monetario internazionale, dai colleghi suoi, Ruth, Merkel, da Confindustria e dai sindacati, dai vescovi all’associazione nazionale magistrati ma no, questa no, questi non le hanno augurato stabilità (è stato un fraintendimento, mi scusi) (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
Quello che avveniva – mi ricordo – quando si esagerava a mettere tutto questo incenso era che si rischiava che invece del profumo di incenso si creava un’aria irrespirabile, un odore acre che forse faceva lacrimare qualcuno e qualcuno pure era costretto a uscire dalla chiesa: è un po’ quello che abbiamo visto oggi
Mi sono anche chiesto, usavamo l’incenso sia per le grandi celebrazioni sia per quanto riguarda i funerali, l’incenso si usa in tutte queste due situazioni. Qual è la situazione di oggi ? Oggi credo che questo incenso sia stato dispensato soprattutto per celebrare due funerali politici, di due differenti persone, perché lei, signor Presidente Letta, – come nei film western all’italiana di cui oggi si celebra la scomparsa di un grande attore – abilissimo nell’arena, con un solo colpo, con una pallottola ben spesa, nel momento giusto e nel posto giusto, ne ha fatti fuori due: Berlusconi e Matteo Renzi, di cui nessuno oggi ha ovviamente parlato (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Una sola pallottola ne ha fatti fuori due, complementi ! Complimenti perché effettivamente è stato un bel colpo. Ma, vede, adesso, quando tutto questo incenso si sarà diradato, quando tutto questo sarà passato, quando magari lei rientrerà nel saloon con la pistola fumante, mi permetta, la posso invitare al banco del saloon davanti a un gin, magari con l’accisa aumentata in questi giorni da parte del suo Governo ? Vorrei dirle alcune cose, anche da amico se vuole.
Le vorrei raccontare di un Paese incivile dove si riesce a concepire un acconto sulle imposte del 103 per cento dell’imposta(Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie); un Paese incivile dove si approvano i bilanci di previsione degli enti locali nel mese di novembre (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie); un Paese incivile in cui si privatizzano le società pubbliche vendendole allo Stato; un Paese incivile in cui un comune sull’orlo della bancarotta si propone di organizzare le Olimpiadi nel 2024 (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie); un Paese incivile dove, come giustamente diceva il collega Guidesi, si dà un credito di imposta di 700 euro, molto superiore a quello riservato ai normali cittadini, ai normali giovani, per i detenuti che escono anticipatamente con il decreto-legge svuota carceri approvato da questo Parlamento su iniziativa del suo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
Ora lei mi potrà dire: «Tutto questo è necessario perché altrimenti arrivano quei cattivoni della troika, quegli ometti vestiti di nero con la valigetta e ci costringono a fare tutte le cose che vogliono loro». Come se oggi francamente non fossimo costretti a fare le stesse cose senza che siano presenti fisicamente. Ma forse ha ragione lei o forse non ha ragione lei: io le dico soltanto che da noi al Nord gli imprenditori, i piccoli imprenditori e gli artigiani non hanno paura degli ometti della troika con la valigetta in mano, hanno paura che una mattina suoni al campanello della ditta un agente della riscossione di Equitalia e gli sequestri, gli pignori i beni con cui lavorano da una vita (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Non hanno paura degli ometti vestiti di nero con la valigetta della troika i lavoratori, hanno paura che alle 6 del mattino li chiami un collega che si è presentato in azienda e gli dica: «Guarda che domani, o la settimana prossima ci annunciano che l’azienda chiude e si trasferisce all’estero», perché magari distante 20 chilometri da lì l’energia costa esattamente la metà che in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
Ecco, vede, in amicizia e al banco del saloon le ho detto queste cose, adesso, prima di uscire e di tornare nell’arena, adesso che l’incenso si è un po’ dissipato, anche la polvere è un po’ calata, le posso dire anche una cosa. Il film che ho visto si è leggermente modificato o ho capito male. Quei due là non è che li ha fatti fuori, secondo me sono feriti gravemente, distesi in mezzo alla polvere e la guardano incarogniti. È per questo motivo che, diversamente da quello che le ho detto in una circostanza analoga qualche mese fa, in occasione del dibattito sulla fiducia, io non le dico: «Non guardi a destra, non guardi a sinistra, ma guardi avanti». Questa volta le dico: «Si guardi alle spalle, si guardi indietro». Buona stabilità Presidente del Consiglio ! (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Congratulazioni)