Questa è la settimana “verità” sulla politica economica del Governo, che Lega Nord considera decisamente negativa, perché si concretizzano le più nefaste previsioni: lo sviluppo stenta a nascere, l’imposizione fiscale è alle stelle e entro lunedì si pagherà l’IMU.
Il dato tragico però nasce dal fatto che tutto ciò che si era creato attraverso la realizzazione del federalismo fiscale è stato bloccato: a scapito di un risanamento dei conti effettuato tramite la riduzione delle spese e l’armonizzazione di queste ai costi standard il Governo ha preferito l’aumento delle tasse.
Il buco previsto tra entrate ed uscite quest’anno è di 37 miliardi, che è esattamente quanto risparmieremmo, come sistema Paese, se tutte le Regioni applicassero i costi del personale e dei consumi intermedi della Regione Lombardia. Basta fare un semplice calcolo: si prende il costo pro capite di personale e costi intermedi della Lombardia, che è la più virtuosa d’Italia, si moltiplica per tutti e si vede che si possono risparmiare 37 miliardi. Ciò significa che non serve più niente. Non serve Monti, non serve Tremonti, non servono i tecnici ed abbiamo assestato il bilancio dello Stato. Il problema è che il sistema non ha il coraggio di fare le riforme.
Guardando meglio i conti le entrate quest’anno registrano un aumento di 45 miliardi di euro, le uscite di 10, con un teorico miglioramento del saldo di 35 miliardi di euro. Però il terremoto costerà almeno 5 miliardi e gli esodati ulteriori 10 miliardi circa, cui si sommano gli interessi del debito in quanto nella stesura del bilancio i calcoli sono stati effettuati considerando lo spread a 200 ed ora invece è stabilmente sopra i 400 comportando un costo aggiuntivo di 10 miliardi. Quanto alla voce «mancate entrate», a marzo ne sono state registrate per un miliardo di euro, dovute ovviamente all’innalzamento della pressione fiscale che produce recessione e non certo sviluppo. Calcolando un miliardo di entrate in meno da marzo a fine anno, si arriva alla cifra di 10 miliardi di minori entrate. Ecco che ci siamo bruciati tutti i 35 miliardi senza fare nulla per lo sviluppo !!!
Di più. Gli aumenti delle imposte di 41 miliardi di euro corrispondono esattamente ai soldi che l’Italia ha dato a Portogallo, Grecia e Irlanda per 35 mld mentre 6 miliardi li verseremo, da qui a settembre, al fondo salva Stati.
Quindi, dei 41 miliardi di euro di maggiori tasse versate quest’anno non un euro va al nostro Paese,
ai nostri concittadini, ma vanno tutti, proprio tutti alla Grecia, al Portogallo, all’Irlanda, alla Spagna
e al fondo salva Stati. Magari andassero poi alle popolazioni di questi Paesi! Servono invece semplicemente per salvare i sistemi finanziari, cioè le banche di quei Paesi. Del resto, questa è esattamente la mission di Mario Monti, non dobbiamo nasconderlo.
Ora purtroppo, avendo innalzato le tasse in maniera così assurda, siamo in totale, completa difficoltà. Ma la gente non ha ancora la percezione piena del problema: ce l’avrà lunedì quando andrà a pagare la rata dell’IMU. Tantissimi infatti non hanno ancora capito cosa è, non hanno capito
quale mazzata costituisce l’IMU sulla seconda casa, sulle attività commerciali, artigianali e imprenditoriali. Ma lo capiranno lunedì quando pagheranno il bollettino.
Ed è per questo che la Lega Nord domenica 17 giugno sarà in piazza a Verona per protestare contro questa tassa, che è assurda e, soprattutto, completamente inutile, perché il risultato di un’eccessiva tassazione è quello di creare recessione e non sviluppo.
On. Roberto Simonetti
Lega Nord Padania.