Il dato che 300 famiglie nel biellese non abbiamo un tetto sotto cui vivere fa riflettere. Viviamo in una società al contrario, dove il cittadino biellese viene tartassato da chi ha eletto e l’eletto aiuta i non biellesi a loro scapito. Un mondo al contrario appunto, voluto da una sinistra mondialista che guarda dappertutto tranne all’uscio della porta di casa. Casa che ora sta diventando un miraggio anche per le famiglie biellesi, che a fronte della crisi non riescono più a soddisfare le proprie spese di residenza e vengono così messi alla porta. Anche dalle strutture pubbliche. Lavoratori licenziati prossimi alla pensione che per la Fornero mai vedranno, famiglie indigenti che silenziosamente, con dignità lottano quotidianamente mentre i servizi sociali non riescono, per mancanza di soldi al fondo solidarietà, a risolvere i loro problemi. In più ora l’Agenzia case popolari, da quando la sinistra governa dappertutto, sfratta i bisognosi ed ha smesso di costruire nuove realtà abitative. Il welfare biellese più o meno è così diviso: 10 milioni per il Consorzio IRIS, 8 milioni per il CISSABO e 9 milioni e mezzo per l’accoglienza degli immigrati. Una cifra esagerata, enorme, spropositata quest’ultima dell’accoglienza rispetto ai fondi destinati ai biellesi e che non risolverà mai il problema alla radice, ed anzi ne implementerà solo la perpetuazione.