“Gli studi di settore stanno desertificando il popolo delle partite Iva, vanno cancellati. In tempi di crisi hanno inferto il colpo di grazia a imprese e commercianti. Il sistema è da rivoluzionare”. Così il deputato leghista Roberto Simonetti, cofirmatario – insieme ai colleghi del gruppo Lega – di una mozione per la sospensione “entro tempi rapidissimi” dell’attuale strumento di accertamento fiscale. “Gli studi di settore non tengono conto delle condizioni drammatiche in cui le nostre imprese operano, da 7 anni a questa parte. Questo paese è l’unico del G7 a non aver recuperato il pil pre-crisi (rispetto al 2008 siamo ‘sotto’ dell’8%). Dal 2008 al 2012 le aziende che hanno adeguato i loro ricavi si sono dimezzate, altre migliaia sono state definitivamente messe in ginocchio dall’adeguamento forzoso a redditi presunti. Nel 2013 la Corte di conti, nella sua relazione sul rendiconto dello Stato, ha testimoniato la perdita di efficacia degli studi di settore”. Simonetti sollecita quindi il governo a “liberare imprese e professionisti da questo strumento di accertamento, che si mostra anacronistico e opprimente”. “Ce lo chiedono – dice il parlamentare leghista – le migliaia di partite Iva e imprenditori soffocati da questo sistema”.