L’eccezionale gravità della recessione ha inciso significativamente sulla qualità degli attivi delle banche italiane, che costituisce il principale fattore di vulnerabilità del sistema. Come rilevato da Carmelo Barbagallo – Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia – nel corso dell’audizione del 9 dicembre 2015 presso la VI Commissione Finanze della Camera, a fine giugno i prestiti deteriorati ammontavano a 360 miliardi di euro, pari al 18 per cento del totale; all’interno di questo aggregato, le “sofferenze” ammontavano a 210 miliardi (10,3 per cento degli impieghi). Nel 2008, prima della doppia recessione, l’incidenza dei crediti deteriorati era del 6 per cento e quella delle sofferenze del 3,8.
Pertanto in questo periodo si sente molto parlare di bad bank , di cartolarizzazione delle sofferenze bancarie come soluzione per il risanamento del sistema bancario. Il Governo ha presentato un decreto legge per definire un meccanismo atto a smaltire i crediti in sofferenza presenti nei bilanci bancari da attuarsi mediante la concessione di garanzie dello Stato nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione che abbiano come sottostante crediti in sofferenza (Garanzia cartolarizzazione crediti in sofferenza – GACS).
La materia è tanto affascinante quanto complicata.
Allego quindi del materiale di sintesi sul tema e un link a una interessante audizione che spiega nel dettaglio il funzionamento delle operazioni di cartolarizzazione.
VIDEO AUDIZIONE CARTOLARIZZAZIONI PROF. MINENNA
schede lettura bcc cartolarizzazioni