Grazie Presidente, è bene – o anzi, male – è bene ricordare a questa Assemblea quando il Presidente Renzi – perché di fatto questo è il Governo Renzi, Governo ombra, perché fa ombra a se stesso questo Governo e quindi praticamente si può considerare ancora un Governo Renzi – quando partì, lui girava per le strade e diceva: «Io non ho bisogno della scorta, perché la scorta è la gente».
Siamo a tre anni da questa sua involuzione; fino a ieri abbiamo visto cosa faceva la gente: la gente è andata sotto il suo partito, gli ha lanciato le bombe carta alla sede del suo partito, perché con le leggi che voi fate e soprattutto con questo provvedimento, quel feeling con i cittadini e con gli elettori non c’è più.
C’è una completa trasformazione, una completa trasformazione di quello che era lo storytelling di questo Governo, completamente oramai avulso dalla realtà e avulso dal consenso e dalla legittimazione, una maggioranza dilaniata, che però tiene in ostaggio il Paese.
Tutto questo vostro fermento, che non si capisce se è un teatrino o se è reale, porta comunque allo stallo, allo stallo economico, allo stallo produttivo, allo stallo imprenditoriale, allo stallo politico di questo Paese e la fotografia di quest’Aula deserta a una fiducia, l’ennesima fiducia a questo Governo, ne è la plastica rappresentatività, è la plastica rappresentazione di quanto neanche probabilmente ai gruppi di maggioranza interessi la sopravvivenza del Governo, se non forse solo la sopravvivenza della legislatura e del posto che si ricopre.
Gentiloni, come dicevo prima, il Presidente Gentiloni sembra l’ombra, un Governo ombra, sembra l’ombra di se stesso e addirittura sopravvive proprio perché non parla. Durante tutto il dibattito che è emerso all’interno del partito che rappresenta, lui ha trovato la via migliore per poter resistere, che è quella di stare zitto, di non dire niente, di fare come dicevo prima appunto l’ombra, rendere silente la sua azione o silenziare il Parlamento attraverso la questione di fiducia.
L’importante è che ci sia silenzio, perché altrimenti il Governo cade, se dovesse appunto prendere una posizione.
Un Governo che, oltre che essere succube delle mille correnti del Partito Democratico, è succube anche dell’Europa: è notizia di oggi l’eventuale molto probabile commissariamento del Paese, a fronte appunto delle leggi di bilancio, delle finanziarie che voi avete votato da 3 anni a questa parte, che hanno fatto di tutto tranne che mettere a posto i conti del Paese.
Si dovrà fare una manovra di 3,4-3,5 miliardi entro breve.
Oggi c’è la bocciatura del debito italiano, la bocciatura delle finanziarie, la bocciatura delle vostre manovre economiche e solo grazie a una presa di posizione politica, non certamente tecnica: è quella con la quale vi hanno traslato la possibilità di fare questo intervento a tre mesi, verso appunto ad aprile e non farla oggi.
Però è chiaro che questo è un semaforo rosso non al Governo attuale, oltre che al Governo attuale, ma a tutte le politiche che voi da quattro anni a questa parte – cinque anni, perché vi metto dentro anche tutto il periodo di Monti, perché Monti stava in piedi con i vostri voti, non certo con i voti di questa minoranza – voi avete di fatto messo in difficoltà il Paese, avete piegato le casse dello Stato a fronte di mance elettorali, che poi tra l’altro non sono neanche riuscite ad ottenere il risultato.
E in tutto questo marasma, il leader di questa maggioranza cosa fa ? Prende e va in villeggiatura in California, così, sognando la California, in una via di mezzo fra la canzone dei Dik Dik e quel film di Carlo Vanzina, e va là dicendo che vuole andare a vedere un Paese dove c’è crescita, dove c’è lavoro, dove lì sì che sanno che cosa si fa e come si fa ad aggredire il futuro.
Ma ricordo a Renzi che lì, tre mesi fa, ha vinto Trump, non ha vinto la Clinton, che lui è andato là a sostenere o comunque ha cercato di appoggiare (tra l’altro, appena hanno saputo che andava negli Stati Uniti, hanno iniziato a toccare ferro, perché porta una sfortuna micidiale Renzi) e tra l’altro, appunto, va là a sostenere, a recepire quelle politiche che qui non vengono attuate dal Partito Democratico, non vengono attuate da questo Governo, che sono quelle della difesa dei confini, quelle della difesa dell’imprenditorialità autoctona, quella del voler trattenere l’industria e evitare le delocalizzazioni e quella di lottare contro la globalizzazione, quella di lottare contro l’immigrazione clandestina e quella di collaborare anche con la Russia e quella di apporre dei dazi contro i prodotti che fanno dumping e distruggono i posti di lavoro in America.
Sono tutte politiche che qui non vengono attuate. Qui si attua l’esatto contrario, questo Governo e questa maggioranza attuano politiche che sono l’esatto contrario di quello che oggi Renzi dice di andare a copiare, di andare ad imitare.
E in più dice che la politica italiana litiga sul niente, andando anche a prendere in giro tutte quelle compagini che compongono il suo partito, come se il valore ideologico ideale fondante di un partito sia il niente, perché l’idem sentire che tiene insieme un movimento o un partito è il niente per lui, perché ovviamente pensa squisitamente a fare da stampella alle varie lobby che gli hanno fatto fare carriera.
Invece io dico che qui si litiga sulle azioni che questo Governo e il suo Governo hanno fatto subire al Paese, un fallimento delle riforme. Questo Governo doveva essere nato e questa legislatura doveva nascere sulla volontà, sul compito e sulla missione di fare la riforma costituzionale.
La riforma l’avete fatta: pasticciata, sbagliata, brutta, obbrobriosa, tanto che è stata bocciata dal 60 per cento dei cittadini.
Avete fatto il Jobs Act, che per gli addetti ai lavori si chiama flop act, che ha portato solo disoccupazione, il 12 per cento di disoccupazione generale, il 40 per cento giovanile.
Gli 80 euro sono l’esempio concreto del perché oggi, in Europa, ci dicono che dobbiamo fare una manovra, se no veniamo commissariati inizialmente solo sul bilancio e poi vediamo se facciamo la fine della Grecia, con l’arrivo della troika.
Nel provvedimento si fa la proroga della scadenza della card giovani, un’altra bufala tremenda fatta da Renzi solo per scopi elettorali. La buona scuola, partorita da questo Governo e da questa maggioranza, che ha visto il più grande esodo di professori mai visto dal dopoguerra a oggi. La riforma della pubblica amministrazione, anche questa bocciata.
Abbiamo l’aumento della pressione fiscale, che è arrivata quasi al 43 per cento sul PIL; il deficit aumentato fino ad arrivare al 2,4 per cento, contro le previsioni dell’1,5 per cento; la spesa pubblica, sotto la vostra gestione, è aumentata di più di 20 miliardi.
Per non parlare poi dell’immigrazione clandestina, dell’immigrazione incontrollata, che è di fatto un’invasione.
E quindi abbiamo anche tante altre perle all’interno del provvedimento, che certificano, proprio per vostra volontà, quanto è fallita l’idea nuova di organizzazione statale o politica dello Stato.
L’esempio, uno degli esempi: la legge Delrio, che ha, di fatto, snaturato l’essenza stessa delle identità locali, attraverso la volontà di cancellare le istituzioni provinciali, poi fortunatamente salvate dal voto contrario sulla riforma costituzionale.
Voi oggi prorogate le assunzioni a tempo determinato per le istituzioni provinciali, proprio perché capite che questo sistema così non regge, tanto che prorogate anche la possibilità di utilizzare i centri per l’impiego. Sono dei mini-esempi, che comunque danno il la di quanto siano fallimentari le vostre politiche, quando si calano nella realtà.
Avete creato l’ANPAL, per la gestione delle politiche attive sul lavoro a livello centrale. Non si fa niente, non riesce a partire, i giovani non trovano lavoro, proprio perché questo sistema è saltato, perché bisognava tenerlo territoriale, e oggi prorogate, appunto, i centri per l’impiego.
Il bonus maggiorenni ve l’ho già detto e poi c’è anche tutta la partita degli enti locali. A sei anni dalla legge che istituiva l’obbligo delle funzioni associate, di procedere ad agganciare e rendere associate le funzioni degli enti locali, voi fate la proroga, perché capite che non riuscite a stare sul pezzo, tanto che gli enti locali ora non hanno più soldi. Molte politiche del vostro Governo hanno apportato tagli agli enti locali, che non riescono più a dare soddisfazione neanche alla sistemazione degli asili, per renderli strutturalmente efficienti e con l’abitabilità e l’agibilità, tanto che prorogate, per esempio, il termine per la certificazione dell’antincendio.
Quindi, un «no» vero, un «no» sentito, un «no» a questa vostra richiesta di fiducia, che porta alla volontà nostra di togliere il Paese, togliere i cittadini, dall’essere ostaggio delle vostre politiche, ostaggio delle vostre litigiosità, ostaggio della vostra incapacità di volere e di potere andare a elezioni immediate.
Noi chiediamo, Presidente, che il Governo porti, come si suol dire, i libri in tribunale e dia la parola ai cittadini, per riuscire davvero a riportare in cammino un Paese, che ormai si è arenato su se stesso (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).