I Dipendenti della Camera di Commercio di Biella, hanno posto all’attenzione pubblica ciò che in Parlamento la maggioranza vuole approvare. E mi riferisco all’art.28 del decreto 90/2014, (Riduzione del diritto annuale dovuto alle camere di commercio a carico delle imprese) che testualmente recita al comma 1 “A decorrere dall’esercizio finanziario successivo all’entrata in vigore del presente decreto, l’importo del diritto annuale a carico delle imprese di cui all’articolo 18 della legge 29 dicembre 1993, n.580 e’ ridotto del cinquanta per cento.” pone sul tavolo una seria riflessione da farsi a livello territoriale, per una serie di motivi sia politici che organizzativi.
Il periodo storico economico attuale obbliga scelte forti, visto il lassismo della classe politica degli ultimi trent’anni, finalizzate al contenimento della spesa pubblica ed al rilancio dell’economia delle imprese.
Se è giusto tagliare le spese è altrettanto giusto, in un periodo di globalizzazione selvaggia, comunque salvaguardare i territori a scapito di un centralismo burocratico che deve essere considerato il vero padre
dei problemi del Paese, e non viceversa.
Viceversa invece è lo spirito che guida il Governo Renzi: eliminare i presidi territoriali a favore della centralizzazione. Esempio lampate è la cancellazione dell’Ente Provincia con tutto ciò che ne consegue
(presidi di sicurezza, Camere di Commercio, Agenzie Ministeriali, etc.)
Inoltre le politiche del consenso immediato, dello spot a prescindere dalle conseguenze economiche ed organizzative, sono purtroppo la moda di questi ultimi mesi: dagli 80 euro in busta paga (che portano però
all’aumento della tassazione locale) al dimezzamento dei diritti annuali per la registrazione delle imprese, che danno sì una immediata soddisfazione alle imprese stesse, non tanto per gli importi che mediamente
non sono elevati ma per il messaggio di sburocratizzazione che esso ha in seno, ma che nel medio/lungo periodo possono tramutarsi in problematicità.
Questa scelta è sì molto popolare, però porterà ad un peggioramento del servizio proprio nel momento in cui un presidio territoriale di controllo delle imprese è fondamentale, finalizzato ad estromettere dal
tessuto economico le imprese mordi-e-fuggi costituite soprattutto da stranieri o malavitosi che, grazie alla globalizzazione e l’abbattimento dei confini commerciali, aprono e chiudono nell’arco dell’anno solo per
guadagnare e per non saldare i propri debiti sia privati che con l’erario. Smantellare i presidi territoriali a favore della burocrazia centrale è un danno estremo a chi lotta quotidianamente per tenere in vita la propria impresa.
Da più tempo in solitaria propongo per il biellese una sorta di accorpamento istituzionale fra i territori di Verbania, Biella, Vercelli e Novara, proprio per dare più forza ai nostri distretti e per riuscire a creare una
dimensione ottimale per la gestione delle problematiche locali. Credo che finalmente sia anche intenzione delle Camere Commercio piemontesi seguire questa linea e ciò può essere un giusto motivo per resistere da parte dei dipendenti alle iniziative legislative in corso.
Certamente è di maggior impatto mediatico l’art.28 rispetto al mio ragionamento di razionalizzazione intelligente dell’esistente.
E’ chiaro però che il taglio alla spesa pubblica e le riorganizzazione devono essere fatte con urgenza. Altrimenti le giuste rivendicazioni del sistema produttivo travolgeranno le cose.
Se però passa il solo messaggio che chi è contro al taglio del 50% dei diritti annuali lo fa perché non vuole razionalizzare la spesa pubblica, le rivendicazioni dei dipendenti non verranno lette positivamente. Anzi.
Se passa invece il concetto della difesa delle peculiarità territoriali, accompagnata da una seria revisione della spesa pubblica di funzionamento dell’ente assieme all’accorpamento con enti confinanti, allora tali posizioni assumono un aspetto sostenibile da parte dell’opinione pubblica.
Comunque il Gruppo Lega Nord alla Camera dei Deputati presenterà per l’aula un emendamento soppressivo dell’art.28 del decreto 90/2014 sostenendo le motivazioni che fin qui ho esposto e che riassumo nella difesa della territorialità innanzi tutto, supportata da una concreta razionalizzazione tesa al risparmio, all’efficacia ed alla economicità dei servizi.
On. Roberto Simonetti
Lega Nord Padania