Nell’audizione di ieri della Corte dei Conti in riferimento alla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2012 è emerso quanto Lega Nord afferma da tempo: le manovre del Governo Monti (votate con fiducia da Pd e Pdl) stanno portando ad una recessione devastante l’economia del paese e soprattutto del Nord, locomotiva oramai pressoché ferma.
Troppe tasse, troppa imposizione fiscale, l’azzeramento del federalismo, i mancati provvedimenti per la crescita hanno portato ad un abbassamento del Prodotto Interno Lordo e una imposizione fiscale al 45%, vanificando così tutti gli sforzi che i cittadini, le imprese e gli enti locali del Nord stanno facendo in questo ultimo periodo per sottostare ai parametri europei legati al pareggio di bilancio.
Troppa Europa burocratica e mercantile, poca impresa e sviluppo: rigidità senza crescita porta solo al collasso dell’economia.
Grazie alla relazione della Corte dei Conti, di cui ne evidenzio qui sotto alcuni passaggi, ciò che noi urliamo da mesi viene così certificato da una istituzione terza, non politica ma che ahimè, ci da ragione in pieno.
On. Roberto Simonetti
Lega Nord Padania
Scarica Relazione Corte dei Conti_Audizione_aggiornamento DEF_2 ottobre 2012
CORTE DEI CONTI
SEZIONI RIUNITE IN SEDE DI CONTROLLO
Audizione sulla Nota di aggiornamento del
Documento di economia e finanza 2012
(Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato)
2 ottobre 2012
… Sul fronte delle prospettive economiche, al contrario, il peggioramento rispetto all’aprile
scorso appare assai netto e, per l’Italia, particolarmente difficile. Lo testimonia, con dati di chiara evidenza, la stessa Nota di aggiornamento del DEF,oggi all’esame del Parlamento…
…dunque, da auspicare che l’impostazione della politica economica (soprattutto della
politica di bilancio), non più costretta dalla sola spinta dell’emergenza, riacquisti
gradualmente un segno di maggiore equilibrio, recuperando le condizioni per la crescita
economica, secondo le linee efficacemente tracciate dal Governo stesso…
… si è tradotta in una riduzione in valore assoluto delle uscite totali al netto degli
interessi. Ma in un contesto di riduzione del Pil in termini reali, la quota della spesa sul
prodotto è rimasta al di sopra dei livelli pre-crisi…
…L’urgenza di corrispondere alle richieste dell’Europa ha, dunque, indotto a ricorrere
pesantemente al prelievo fiscale, forzando una pressione già fuori linea nel confronto
europeo e generando le condizioni per un ulteriore effetto recessivo…
…Con riferimento all’orizzonte temporale di riferimento del DEF, la Corte sottolineava il
pericolo di un corto circuito rigore/crescita, favorito dalla composizione delle manovre
correttive delineate nel Documento: per quasi il 70 per cento affidate, nel 2013, ad
aumenti di imposte e tasse, con la pressione fiscale prevista oltre il 45 per cento
nell’intero triennio 2012-2014…
… Secondo calcoli meritoriamente esplicitati dal DEF, l’effetto recessivo attribuibile
direttamente alle misure di riduzione del disavanzo avrebbe dissolto circa la metà dei 75
miliardi della correzione prevista per il 2013…
… l’alto livello della pressione fiscale sia destinato a perdurare…
… In altri termini, ancorchè obbligato, il pareggio di bilancio conseguito con queste
modalità appariva alla Corte un equilibrio precario. Con un alto livello di entrate e di
spese pubbliche – oltre che con un’inflazione in rapida risalita – la compressione del
reddito disponibile di famiglie e imprese non può, infatti, non generare una caduta dei
consumi e degli investimenti…
… Nel caso dell’Italia, si sommano due fattori negativi: al rallentamento della domanda
internazionale, frenata dai problemi di gestione dei debiti sovrani, si accompagna la
caduta del prodotto imputabile proprio alle misure di consolidamento fiscale…
… Mercati, da un lato, e autorità europee, dall’altro, leggono la crisi e le prospettive
dell’euro in modo divergente: le autorità europee, ponendo al centro della strategia
economico-finanziaria il rigido controllo delle finanze pubbliche dei paesi in difficoltà e
considerando debito e deficit pubblici la causa principale della crisi dell’euro. I mercati,
invece, attribuendo un peso sempre maggiore ai fattori di vulnerabilità di un insieme di
paesi privi di una reale convergenza economica e di una vera unione politica…
… Ma, dall’altro lato, l’evidenza degli insufficienti risultati di questa strategia.
Il caso dell’Italia è, da questo punto di vista, esemplare, perché consente di verificare
come il rigore di bilancio, da solo, non basta, se manca una crescita dell’economia su
cui appoggiare la sostenibilità di lungo periodo della finanza pubblica…
… Il contributo negativo della domanda interna sale di contro a 3,6 punti, il doppio di quanto
preventivato lo scorso aprile, quello delle scorte a 0,9 punti, peggiorando di tre volte la
quantificazione del DEF…
… Nella prospettiva storica, i dati di contabilità nazionale evidenziano come quello in
corso sia l’episodio recessivo di massima intensità per i consumi delle famiglie e per le
costruzioni (quest’ultima componente è in contrazione da 19 trimestri consecutivi)…
… Il confronto evidenzia la presenza di minori entrate per circa 33 miliardi nel 2012, per oltre 41 miliardi nel 2013 e per quasi 44 miliardi nel 2014, in corrispondenza di livelli di prodotto nominale più bassi, rispettivamente, di 58, 83 e 85 miliardi …
… L’azione di governo apre, dunque, fondamentali prospettive di recupero per l’economia
italiana. Cionondimeno, non si può non rilevare come i risultati attribuiti al programma
di riforme abbiano una dimensione insufficiente per colmare il vuoto di domanda
apertosi a partire dal 2007…
… le cifre: -19 per cento per gli investimenti in macchinari, -23 per cento per le costruzioni, -4 per cento per i consumi delle famiglie, – 6,7 per cento per le esportazioni. Sono valori fortemente negativi e presumibilmente destinati a peggiorare nella seconda parte dell’anno e nei primi mesi del 2013….
… Va sottolineato come le misure assunte con la spending review disegnino un quadro
tendenziale particolarmente severo per le amministrazioni locali…
…Così da evitare che i tagli si concentrino, come nel recente passato, solo sugli investimenti
pubblici o sui livelli dei servizi resi ai cittadini…