Alla Camera abbiamo iniziato a discutere la Legge di Stabilità, la cosiddetta Finanziaria per l’anno 2015. Mi preme evidenziare che vi è il rovescio della medaglia, rispetto alle slide del Presidente Renzi con le quali mette in risalto esclusivamente la parte degli 80 euro, del TFR in busta paga (deleterio per lo stato pensionistico futuro) e il taglio dell’IRAP sulle assunzioni a tempo indeterminato. Perché per poter pagare tutto ciò, a cui aggiungiamo anche l’ulteriore assunzione di almeno 155.000 insegnanti, la manovra si appoggia ad una serie infinita di nuove tasse e di tagli ai territori. (E purtroppo pochi tagli ai Ministeri) . Ed è questa la faccia della medaglia poco pubblicizzata ma che sarà la più sentita e la più invasiva nella vita dei cittadini, con un risvolto devastante per la normale fornitura di servizi agli stessi. Mi riferisco per esempio all’ulteriore taglio alle Regioni, ai Comuni ed alle Provincie, per un ammontare di 6,2 miliardi per l’anno 2015 , che si sommano agli 8 miliardi derivanti da leggi precedenti volute dal Governo Monti e Renzi, la cui somma totale quindi raggiunge la cifra di 14 miliardi. Ciò si tradurrà o in taglio ai servizi della sanità, dell’assistenza sociale, alle manutenzioni, al riscaldamento delle scuole, o in alternativa, e se non in aggiunta, all’apposizione di nuove maggiori tasse da parte degli enti locali. A questo aggiungiamo anche la diminuzione di almeno il 20% delle sovvenzioni da parte delle Fondazioni bancarie, soggette queste ad una implementazione impositiva sugli utili ricevuti che per legge redistribuiscono sul territorio per scopi sociali, aggiungiamo l’impossibilità economica per le Camere di Commercio di investire in promozione territoriale perché scippate delle loro liquidità con la Tesoreria Unica, sommiamo il taglio del finanziamento dei patronati che svolgono gratuitamente servizi di assistenza pensionistica e sociale ai cittadini, consideriamo la decurtazione del fondo per le contrattazioni aziendali, ed ecco che c’è tutto il mix immaginabile perché vi sia un’esplosione dello stato sociale. Non ultimo, nel 2016, l’aumento delle accise sulla benzina e le aliquote dell’IVA che passeranno dal 10% al 12% e quella ordinaria dal 22% al 24% per arrivare poi fino al 25,5%!
Ecco. Queste sono le vere slide che il paese deve conoscere.
Una manovra decisamente restrittiva, succube delle imposizioni delle politiche economiche europee che in sintesi si può così sintetizzare: più spese correnti, più entrate (tasse), meno spese per investimenti e più debito pubblico.
Non so come all’interno di questi intenti del Governo possa trovare spazio il Salva Biella.
Spero che i parlamentari della maggioranza non votino una finanziaria così costruita che ammazza le autonomie e lo stato sociale.
On. Roberto Simonetti – Lega Nord Padania